Dimagrire con il digiuno intermittente: oggi è un trend, la validità scientifica è stata dimostrata da Marc Mességué che invita a perdere peso in modo graduale, ma duraturo.
Lo chiamano “digiuno intermittente” perché si segue a ritmo cadenzato all’interno di un regime alimentare normale. Ma la parola “digiuno” non deve lasciar supporre ad un giorno iper-restrittivo in cui non si mangia nulla, per punirsi magari degli eccessi alimentari dei giorni precedenti: è bensì un giorno di “magra”, in cui non si assumono cibi grassi.
Gli studi nutrizionali dimostrano che digiunare in maniera ragionata aiuta il corpo a fare un buon uso delle riserve di grasso, inducendolo cioè a trasformarle in energia. Il che significa che si brucia la massa grassa, con il conseguente aumento del metabolismo. Mangiare poco (ma solo di tanto in tanto) potenzia, inoltre, la capacità delle cellule di liberarsi dalle sostanze di scarto, responsabili non da ultimo di gonfiore e ciccia accumulata. L’essenziale è che questa restrizione non sia protratta nel tempo, ma sia limitata solo a un giorno a settimana, altrimenti il rischio contrario è di addormentare il metabolismo.
Uno dei fautori principali del digiuno settimanale, come via per raggiungere il benessere dell’organismo, era il dottor Umberto Veronesi, l’oncologo connazionale che non ha bisogno di presentazioni.
L’ultima dieta che fa leva su questo concetto è quella proposta dal dottor Marc Mességué (nella foto), fitoterapeuta ed erborista di origini francesi, autore del libro “Basta 1 giorno”, edito da Sperling & Kupfer.
In cosa consiste la dieta
In un solo giorno alla settimana di alimentazione magra, e gli altri 6 giorni si mangia in modo bilanciato, sano e completo. Senza rinunce e senza pesare niente. Semplice, no? Ma nella pratica, come si articola la dieta?
«È preferibile scegliere un giorno della settimana da dedicare al regime magro, e che sia possibilmente sempre lo stesso: in questo modo ci si abitua a darsi una regola che, settimana dopo settimana verrà rispettata in modo naturale e consapevole – risponde Marc Mességué.
Cosa mangiare nel giorno di magra
«La giornata dietetica inizierà con una colazione a base di pane integrale e marmellata, e proseguirà con pranzo e cena composti solo da verdura e proteine (carne, pesce o legumi), cotti in modo semplice – continua l’esperto – come ad esempio: a vapore, al forno o alla griglia. Vietati l’uso di olio e sale».
Le quantità dei cibi ammessi? «Non si pesano, ma sono libere, rispettando ovviamente il buon senso e la propria capacità di digerire».
Se fuori pasto si avverte fame, ci si può concedere un frutto di stagione sia a metà mattina che a metà pomeriggio.
Una dieta bilanciata per 6 giorni
Come comportarsi, quindi, quando non si è nel giorno di magra? Iniziamo da uno dei pilastri della cucina italiana: il pane. Ebbene, va consumato solo integrale e solo nei pasti in cui è prevista la verdura, mai associato alla pasta, a meno che questa non preveda l’accompagnamento della verdura.
A proposito di verdura: si mangia a ogni pasto possibilmente all’inizio, o cotta o cruda. Ha un potere saziante e digestivo.
Per non sovraccaricare la digestione, è bene non associare nello stesso pasto la carne alla pasta, al riso, alle uova, ai legumi (sono esclusi anche i piselli). La carne si consuma, infatti, sempre insieme alla verdura.
Uova: Una volta alla settimana, consumare crude o bollite per 3 min. Sono concessi i formaggi, da gustare non più di due volte alla settimana, preferendo quelli freschi.
E per condire? Via libera all’olio crudo, semaforo giallo per il sale, che deve essere gradualmente ridotto in favore delle spezie che insaporiscono i cibi.
E cosa assumere negli altri giorni della settimana
Chi non ha bisogno di perdere molti chili, ma vuole solo mantenersi in forma, può mangiare di tutto, con una limitazione severa verso i dolci e i super alcolici. Per tutti gli altri, la dieta proposta da Mességué è bilanciata, e segue regole chiare da imparare a memoria (perché anche questa gioca un ruolo fondamentale nell’osservanza della stessa). Anche in questo caso, gli alimenti non si pesano ma si assumono nelle quantità che ognuno è in grado di digerire facilmente. «È meglio non mortificarsi, sforzandosi di diventare magri subito: è un obiettivo illusorio che nell’immediato porta a restringere le porzioni, e nel lungo periodo si rovescerà nelle abbuffate. Il trucco è assumere all’inizio del pasto un piatto di verdure, perché invia al cervello un senso di sazietà».
Risultati
Limitandosi con il cibo solo un giorno a settimana, si garantisce una perdita di peso costante e duratura. «Se si fanno i calcoli, sono solo 52 giorni di dieta all’anno, una dieta in cui non si mangiano cibi lipidici e ricchi di carboidrati complessi (come pasta e pane) – prosegue l’esperto – e questo motiva parecchio a perseguire il metodo, senza sentirsi mortificato». L’obiettivo? «Non miriamo a promettere una perdita di 10 kg in un mese, ma un dimagramento sano e costante, sì! Se poi la perdita di gonfiore e massa grassa è accompagnata da un miglioramento del metabolismo, vedrete che gradualmente i risultati sono a lunga durata». E non è forse questo lo scopo principale di una dieta questo?
Non ti resta che prendere carta e penna per farti uno schema facile da seguire oppure stampare questa pagina!
Per maggiori informazioni:
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