Dimagrire? Mangia tutto, l’importante è che non mischi i cibi “avversi”

Più che una dieta, è un metodo alimentare che mira a far dimagrire, ma anche a stare meglio in salute, umore compreso. È il metodo Adamski, ideato dall’omonimo naturopata e osteopata francese che, dopo anni ricerche sull’apparato digerente, ha raggiunto la fama internazionale.

L’assioma della dieta Adamski

Il benessere dipende da una corretta digestione, un principio valido al contrario: gran parte dei disturbi quotidiani sono una diretta conseguenza della cattiva digestione, causata da un errato abbinamento di cibi all’interno di uno stesso pasto.
Secondo il dottor Adamski, stress e insonnia insorgono se digeriamo male. Allo stesso modo gli inestetismi che più vorremmo combattere, come: pancia gonfia, cuscinetti, grasso localizzato, eccesso di adipe, linea appesantita, senso di pesantezza ecc. dipendono da una digestione lunga, lenta e difficile.

Le linee guida del metodo

La dieta Adamski si fonda su un metodo alimentare che non demonizza nessun cibo, ma punta alle corrette associazioni degli alimenti da assumere all’interno dello stesso pasto.

I cibi si dividono in 2 categorie: acidi e non acidi.

Cibi acidi: yogurt, miele, frutta, pomodori, melanzane, peperoni e zucca.

Cibi non acidi, invece, sono: carboidrati, proteine (pesce, carne e latticini), verdura a foglia verde e frutta secca. Il trucco di una buona digestione – con tutto ciò che ne consegue in termini di benessere – sta tutto nel non associare cibi “avversari”. Il motivo? Darebbero luogo a fenomeni di fermentazione che procurerebbero i fatidici disturbi che in ultima analisi si ripercuoterebbero sulla linea. Mangiare continuamente cibi che “non legano” appesantisce, gonfia e ci fa vedere…lievitati.

Le regole principali

 Cosa mangiare

Fibre a volontà perché favoriscono lo svuotamento e la pulizia delle pareti intestinali, contribuendo a diminuire il gonfiore. Basta assumerle lontano da alimenti acidi che le fanno fermentare (frutta, yogurt, miele, limone, pomodori, peperoni, zucca).

– Via libera alla frutta, di qualsiasi tipo, meglio se di stagione. Consumala però entro le ore 17, quando la digestione della stessa avviene più facilmente e velocemente.

– L’olio di oliva funge da lubrificante del tubo digerente, quindi non va assolutamente abolito, ma consumato crudo, come anche il burro che non è così nemico come si dice. Da evitare, invece, olio di palma e olio di paraffina: il primo blocca l’intero sistema digerente, mentre il secondo lo aggredisce.

– Sì all’accoppiata yogurt e miele in quanto sono entrambi cibi acidi (quindi veloci nel processo di digestione) che insieme vanno d’accordo.

Cosa evitare

– No al latte e caffè insieme. Il motivo? L’enzima presente nel latte, che ne permette la digestione, viene distrutto dalla caffeina (così come dalla teina), per questo il cappuccino risulta indigesto.

– Evita di spremere il limone su carne e pesce. L’agrume appartiene al gruppo dei cibi acidi, quindi non va usato per condire pesce o carne (non acidi) in quanto appesantisce il pasto.

– Simbolo della cucina italiana, purtroppo la pasta al pomodoro non è ben vista dal dottor Adamski che, nel suo metodo, la bandisce. Il pomodoro è un cibo acido e non va mai abbinato ai carboidrati (che invece non lo sono). Questo non vuol dire che tu non possa mangiare un buon piatto di pasta, semplicemente dovrai scegliere sughi “in bianco”, come pesto o carbonara.

– Stesso discorso vale per la frutta associata ai carboidrati: meglio evitare di chiudere un pasto a base di pasta con frutta fresca. Ma i disturbi possono comparire anche se associata a pesce e carne, perché sono cibi appartenenti a categorie avverse. L’alternativa? La fretta secca, che è dello stesso gruppo di proteine e carboidrati.

Per maggiori informazioni:

Il metodo Adamski

“La rivoluzione alimentare. I segreti della longevità. Metodo Adamski” di Frank Laporte Adamski, (Edizioni Verdechiaro).