L’allattamento è un momento importante, psicologicamente e non solo. Il nostro esperto nutrizionista Luca Speciani suggerisce la dieta che fa bene alla neo-mamma e al bebé
La dieta della neo-mamma: ma è giusto parlare di dieta? Sì perché il significato intrinseco è sempre quello di un’alimentazione corretta, quindi variegata ed equilibrata. Soprattutto durante l’allattamento, momento davvero delicato, primo contatto fra mamma e figlio.
Incontro importantissimo soprattutto dal punto di vista psicologico perché, dopo nove mesi di permanenza in pancia, si stabilisce il primo contatto con il bebé. Inoltre è fondamentale dal punto di vista fisiologico e biologico per la buona crescita del neonato e la buona forma della neo-mamma.
Cosa mangiare dunque durante l’allattamento? Quali alimenti scegliere per stare bene e fornire al nostro bambino tutti i nutrienti indispensabili per crescere forte e sano?
Abbiamo chiesto al nostro esperto nutrizionista Luca Speciani che ci ha indicato delle linee guida. Ecco la dieta ideale della neo-mamma.
Ci indica una possibile dieta ideale?
L’allattamento è un momento in cui alla madre è richiesto un notevole sforzo di adattamento di tipo calorico-energetico. Il latte infatti deve riassumere e contenere tutti i migliori nutrienti, a loro volta derivanti dai cibi della dieta materna.
In tempi di carestia, nel paleolitico, anche un’alimentazione molto povera della madre doveva comunque produrre un latte ricco e nutriente.
Quindi anche la qualità dei cibi è molto importante?
Fondamentale. Molta attenzione dovrà essere riservata a qualità (priva di pesticidi o altri interferenti endocrini) e quantità (sempre abbondante) del cibo.
Poichè il latte è un alimento completo, contenente zuccheri, proteine e grassi, altrettanto completa e variata deve essere la dieta di chi allatta. Una dieta carente in uno dei tre nutrienti (es. in proteine) genererà un latte scadente.
Anche la qualità dei grassi assunti può trasferirsi nella stessa quantità ai grassi del latte. Molto importante è dunque un’alimentazione in grado di coprire tutti i fattori nutritivi presenti in un buon latte.
Ma è vero che ci sono alimenti che fanno più latte?
Una carenza di liquidi, come ogni nonna sa bene, diminuisce la quantità di latte prodotto. È dunque molto importante, per chi allatta, bere con grande abbondanza. Non bastando l’acqua si farà uso di brodi, tisane, zuppe. In generale l’abbondanza calorico-energetica aiuta a produrre un latte più abbondante.
E cosa è meglio evitare?
Molti alimenti possono lasciare i loro residui nel sapore del latte: aglio, peperoncino, asparago, caffeina (té, caffé, cole) così come molti farmaci.
Anche l’alcol può alterare il sapore del latte: meglio quindi evitare la birra che le nostre nonne suggerivano di consumare. È il luppolo, e non l’alcol della birra, ad avere un potere di stimolazione degli estrogeni.
Alcune persone che hanno gravi sensibilità nei confronti di alcuni alimenti (glutine, nichel, latticini) dovrebbero cercare di non assumerne durante l’allattamento. Le citochine infiammatorie prodotte a causa loro possono infiammare il pancino del lattante procurando coliche e altri disturbi.
Per fornire al neonato tutti i nutrienti indispensabili, è vero che dobbiamo aumentare la nostra dieta giornaliera di circa 500 calorie?
Il calcolo è sommario, perché dipende dall’età del lattante, dalla sua stazza, dal suo appetito, ma approssimativamente giusto. Vorrei che nessuna donna in allattamento contasse le calorie, ma solo seguisse la propria fame, che è però affidabile solo se la qualità degli alimenti resta alta.
Terminato l’allattamento, molte mamme si sentono spossate e stanche: qualche alimento può aiutare?
Il periodo del l’allattamento scorre lieve se mangiamo a sufficienza ogni giorno. La spossatezza nasce spesso dal non raggiungimento del bilancio energetico necessario a sostenere la lattazione.
Chi non mangia correttamente in qualità e quantità si troverà molto più spossato. Vitamine, minerali e antiossidanti possono aiutare ad accelerare il recupero.