Il metabolismo rallenta con buio e freddo, ma con i cibi giusti e lo sport si può stimolare l’organismo a bruciare di più

Il rallentamento del metabolismo è una delle problematiche più diffuse di chi non riesce a dimagrire.In certi periodi dell’anno, come quello invernale, sembra proprio che il metabolismo rallenti ancor di più, facendoci accumulare chili di troppo. Abbiamo chiesto al dr. Luca Speciani, esperto di FocusOnYou, qual è la correlazione tra metabolismo lento e stagionalità.

È una questione di adattamento

Cosa succede al metabolismo in questa stagione: buio e freddo possono davvero rendere più difficile il dimagrimento?

L’uomo primitivo aveva dei sistemi di controllo della spesa energetica molto efficienti, che ci hanno consentito di sopravvivere anche in climi ostili nelle stagioni più fredde.

Durante l’evoluzione, il nostro corpo ha infatti sviluppato (e perfezionato negli ultimi 70.000 anni con la migrazione verso i climi europei più freddi) una serie di risposte di adattamento sempre volte a salvarci la vita, facendoci risparmiare energia in situazioni di gelo e/o di carestia.Da questo punto di vista è stato prezioso anche l’incrocio con l’uomo di Neanderthal, i cui residui genetici, che portiamo con noi (come recentemente dimostrato da Svante Paabo), riguardano proprio i meccanismi di conservazione da loro sviluppati nei 200.000 anni precedenti di vita “europea”. I meccanismi di rallentamento metabolico sono dunque insiti nei nostri geni, ma non sono nostri nemici. Occorre solo capire quali siano le chiavi per indirizzarli a nostro favore.

Il controllo dei propri stati emotivi è importante

Quali persone sono più colpite dal calo metabolico in questo periodo?
Il metabolismo rallenta per vari motivi: può succedere a un anziano, a un uomo ferito gravemente a un braccio o a una donna che è stata appena lasciata dal suo compagno. In altre parole: madre natura ha previsto un rallentamento metabolico in tutte quelle situazioni in cui si insidia la possibilità di minor o mal nutrizione. L’arrivo del periodo invernale (buio, freddo) inoltre è naturalmente uno dei segnali che scatenano questo meccanismo.

Soluzioni

Come si può contrastare il calo metabolico?
Imparare a controllare i segnali di risveglio metabolico significa poter tenere sempre alti i propri consumi, e restare tendenzialmente sempre magri. Sembrerà stupefacente, ma per tenere alto l’ormone leptina, che è il più potente attivatore metabolico del nostro organismo, occorre mangiare in abbondanza.

È semplice: se mangio poco, il metabolismo cala. Se mangio tanto, invece, la tendenza al consumo calorico cresce. In pratica il corpo, per saggezza evolutiva, tende a ribilanciare le cose. Ecco perché la restrizione calorica non paga quasi mai.

Quale alimentazione bisogna scegliere? 

Naturalmente riusciremo a non ingrassare solo se i cibi scelti saranno quelli tipici dell’uomo primitivo: frutta, verdura, carne, pesce, uova, semi, radici, e non farine raffinate, zucchero e composti industriali.

Anche se lo stimolo metabolico nasce da altre abitudini, come per esempio quella di passare molte ore sotto la luce solare (i potenti effetti della vitamina D, che è tra l’altro un derivato del colesterolo, stanno emergendo sempre di più a livello scientifico). È importante poi muoversi ogni giorno con regolarità, anche con momenti ad alta intensità.

Un individuo attivo, che mangia in abbondanza cibi sani e sta spesso all’aperto, avrà il corpo sempre caldo, buon tono muscolare, umore alto e capacità di bruciare rapidamente molte calorie.
Che ruolo hanno le proteine?
La prima richiesta di un organismo attivo è quella di una giusta quantità di proteine, che non devono mai essere inferiori a 1,2 g/kg al giorno (come indicato dall’OMS e dall’EFSA). Questo significa che serve un corretto apporto proteico in ciascuno dei tre pasti quotidiani.
Le proteine più stimolanti sono quelle della carne rossa e delle uova, spesso bistrattate da campagne denigratorie spinte dall’industria dolciaria.

Esiste un menù ideale, che possa stimolare il metabolismo?

Se si vuole ottimizzare l’effetto stimolante, è necessario fare una colazione molto ricca, limitando invece l’apporto calorico serale. Per quanto riguarda i carboidrati è invece d’obbligo, oltre a ridurne le quantità complessive rispetto alle errate abitudini italiane, assumere solo quelli veramente integrali, così da evitare il verificarsi di picchi della glicemia, che causano stanchezza e depressione, e che inducono rallentamenti metabolici importanti.

Qual è l’attività fisica da preferire?

Il metabolismo si stimola con un’attività non prolungata ma molto intensa, rispetto a uno sport aerobico ma particolarmente lenta. Se però lo stimolo è troppo breve, potrebbe non essere efficace.
Sembra un’ovvietà, ma più lo stimolo è lungo e intenso, più il metabolismo si risveglia. Tradotto in parole semplici: se faccio 7 minuti di esercizi duri avrò un ottimo stimolo metabolico, ma di durata breve. E altrettanto mi succederà se farò un lavoro aerobico blando di una mezz’ora: lo stimolo potrebbe durarmi giusto un paio d’ore.
Se invece faccio mezz’ora di workout o un’ora di corsa con variazioni di ritmo, può essere che lo stimolo mi duri fino al giorno successivo.

Ci sono integratori che possono essere d’aiuto?

In genere io sono contrario ad integratori “generici”, per quanto un piccolo apporto aggiuntivo di vitamine e minerali non possa nuocere. Quando visito una persona la prima volta, oltre ad osservarla e toccarla (per capire magari se sia anemica, infiammata, gonfia ecc.), valuto i suoi esami ematici.
Una grave carenza di ferro, per esempio, può generare un forte rallentamento metabolico. Altrettanto può causare una forte carenza di Vit.D o di Vit.B12 (tipica dei vegani stretti). In tali casi consiglio senza alcun dubbio una prima integrazione di riequilibrio intanto che si assestano gli effetti delle modifiche apportate allo stile di vita.
Quando il metabolismo è attivo tutto il corpo ne beneficia. Quando è lento, l’intero organismo se ne fa carico, e tutto è orientato al risparmio. Un buon motivo per attivarci a mantenerlo sempre attivo.