Cavalcare le onde su una tavola e trainati da un aquilone: è il Kitesurf uno sport, fra mare e cielo, in ascesa che regala una straordinaria sensazione di libertà e ridisegna il corpo

 

Uno sport che si pratica fra mare e cielo? Stiamo parlando del Kitesurf. Cosa c’è di più liberatorio ed emozionante? Alcuni lo indicano come figlio di un dio minore del windsurf! Niente affatto, oggi è una specialità molto praticata perché si apprende più facilmente del windsurf. Occorre solo una giusta predisposizione naturale: conoscere bene i venti e di conseguenza le correnti.

Perché è proprio assecondando le correnti che si riesce a praticare senza timori e a raggiungere dei buoni livelli.

Il Kitesurf: che tipo di sport

Nato come variante del surf, nel 1999, il Kitesurf consiste nel farsi trainare da un aquilone che però l’atleta manovra attraverso una barra di controllo, collegata con sottili cavi chiamati linee.

Queste linee servono a ruotare il Kite verso destra e verso sinistra. Ma anche a dare più o meno potenza. Si pratica con una tavola ai piedi che serve appunto a planare sull’acqua.

Le condizioni ideali per praticarlo

I primi esperimenti di Kite, a metà degli anni novanta si svolsero alle Hawaii, dove le condizioni meteo classiche di venti forti e onde grosse lo permettevano. Ma da subito fu chiaro che il Kite si poteva praticare anche con venti più deboli e onde quasi inesistenti. In questo casi, non si fa altro che aumentare le dimensioni dell’aquilone.

Proprio dalle condizioni di vento e mare così diverse e variabili, sono nate e si sono sviluppate le varie discipline. C’è la Fredding, che consiste solo nel planare, il Freestyle che comporta una serie di piroette ed evoluzioni, il Wavestyle per chi trova facilità a cavalcare le onde e infine il Wakestyle su acqua quasi piatta.

Anche se, occorre ricordarlo, le condizioni ideali di vento per fare Kite sono fra i 12 e i 24 nodi.

L’attrezzatura che serve

Innanzitutto una tavola con punta monodirezionale o bi-direzionali, a seconda della specialità che si intende scegliere. Per le prime volte, sempre meglio farsi consigliare dall’istruttore che subito vede le nostre potenzialità.

Quindi l’aquilone o ala, il casco e il giubbotto protettivo galleggiante, volendo anche una muta in lycra. mai dimenticare infine un temperino taglia linee di sicurezza e lo sgancio rapido di sicurezza.

Dove si pratica

Le isole Hawaii è il suo luogo natio, ma oggi si pratica tantissimo anche alle Canarie, nella Repubblica Domenicana, a El Gouna e Marsa Alam in Egitto, ma anche in Brasile, in Marocco e in Australia.

Per chi vuole iniziare a praticarlo in Italia, segnaliamo i centri Kite sul Lago di Garda (Gardakitesurf.it) con possibilità di fare delle lezioni di prova o addirittura, per i ragazzi più giovani, di fare dei veri e propri camp di una settimana. Ottime le scuole anche in Liguria: Surfing Park di Andora, in provincia di Savona, e le due Scuole del padre di Airton Cozzolino, già campione del mondo nel 2011, 2017 e 2018, e uno dei primi al mondo a competere a piedi liberi sulla tavola. Dove si trova? Durante l’inverno a Capo Verde alle Canarie e d’estate a Chia in Sardegna, l’ideale per i principianti.