L’interesse rivolto al calcio femminile è cresciuto molto. I media e le istituzioni hanno dato più spazio alle donne che, con fatica, hanno conquistato un posto negli stadi: più sul campo, meno in tribuna!

Foto: Sito Figc

Il mondo del calcio ha sempre affascinato l’universo femminile, costretto a rimanere quasi sempre ai margini di un mondo sportivo  settoriale ed esclusivo.  Qualcosa sta cambiando. O meglio, è già cambiato.

Un grande riconoscimento

Dal 1° luglio 2022  il calcio femminile in Italia diventa professionistica. Lo ha comunicato oggi il Presidente della Figc Gabriele Gravina che ha completato oggi le modifiche normative con riferimento al passaggio al professionismo per la Serie A femminile a partire dalla prossima stagione. Così il presidente Gravina: “ Finalmente ci sono le norme che disciplinano l’attività e l’esercizio del professionismo del calcio femminile, è una giornata importante, dal 1° luglio inizia il percorso. Oggi siamo la prima federazione in Italia ad avviare ed attuare questo importante percorso”.

 

 Ma ripercorriamo le tappe fondamentali che hanno portato a questo grande riconoscimento.

Dalla Serie A alla Nazionale

La Fiorentina è stata una delle prime società professionistiche a organizzare una squadra femminile, vincendo nel 2016/2017 lo Scudetto e la Coppa Italia. L’anno seguente ha trionfato la Juventus, alla sua prima esperienza in Serie A, subito Campione d’Italia dopo lo spareggio con il Brescia. Alla Fiorentina è toccata nuovamente la Coppa. Ma i recenti successi in Serie A non sono l’unico motivo di orgoglio delle calciatrici che giocano in Italia.
L’8 giugno 2018, infatti, è arrivata anche la qualificazione della Nazionale Femminile alla Coppa del Mondo del 2019 in Francia, 20 anni dopo l’ultima esperienza delle azzurre ai Mondiali. Un traguardo importante, poco valorizzato dai media, che per mesi si sono concentrati solo sull’esclusione dell’Italia “maschile” da Russia 2018. Ma una svolta c’è stata, tanto che a partire dalla stagione attuale, la Divisione Calcio Femminile è stata inquadrata nella Federazione Italiana Giuoco Calcio, che ha organizzato i campionati di Serie A e di Serie B.
L’interesse per il “calcio rosa” ha contagiato i maggiori club italiani. E anche Milan e Roma hanno acquisito i diritti dal Brescia e dalla Res Roma per entrare a far parte del nuovo campionato di Serie A, poi è arrivata  l’Inter.

Il sostegno delle istituzioni

La “rivoluzione”, con tutta l’accezione positiva del termine, arriva dall’alto, dopo che il calcio femminile è tornato sotto l’egida della Figc, trovando l’appoggio dei vertici. Il neo presidente federale Gabriele Gravina è stato chiaro: “La FIGC sostiene lo sviluppo del calcio femminile. Sul piano strategico è stato fatto un grande lavoro, la Federazione intende proseguire su questo tracciato e vogliamo anche migliorarlo. L’obiettivo è far riconoscere al calcio femminile uno status che consenta alle calciatrici di avere maggiori opportunità di tutela e che permetta alla disciplina di fare il definitivo salto di qualità”.

L’ultimo report

Qualche numero, giusto per comprendere il successo che questo sport sta mietendo fra le signore. Il calcio femminile italiano conta 23.903 tesserate, mentre gli arbitri donne sono 1.595 Sono questi i numeri presentati nell’ottava edizione del report del calcio in Italia, realizzato dal Centro Studi della Federazione Italiana Giuoco Calcio in collaborazione con Arel e PwC. Numeri in continua crescita e probabilmente già condizionati e modificati dal recente consenso ottenuto.