Il Crossfit è una disciplina molto in voga ma attenzione: è efficace e diventa benefica solo se effettuata secondo il proprio livello di allenamento

 

Tutti parlano di Crossfit: fa bene, fa male, fa dimagrire, fa ingrossare… Ma dove sta la verità?

Il CrossFit è una disciplina nata nel 2000 dall’idea di Greg Glassman.

Infatti le palestre dove si pratica il Crossfit, per riportare questa denominazione, devono necessariamente essere affiliate all’associazione americana. E si chiamano Box.

Gli allenamenti di Crossfit prevedono movimenti cosiddetti funzionali, cioè che rispecchiano i gesti quotidiani, quindi che generalmente coinvolgono tutta la muscolatura del corpo.

Altra caratteristica fondamentale degli esercizi di questa disciplina, è che si tratta di movimenti ad alta intensità.

Questo non deve spaventare: un istruttore ben preparato sa bene dove può arrivare l’allievo, e modulare l’allenamento in base al suo livello di preparazione, magari semplificando gli esercizi o proponendone di alternativi e più semplici.

La combinazione degli esercizi costituisce l’allenamento, che in un Box viene chiamato wod (workout of the day) e che varia ogni giorno.

In pratica, chi arriva in palestra per allenarsi, qualsiasi sia l’orario e la classe scelta, trova scritto su una lavagna qual è il workout che dovrà portare a termine quel giorno.

La sessione di workout dura 15-20 minuti, mentre il resto del tempo (generalmente le lezioni durano un’ora) è dedicato al riscaldamento, agli esercizi addominali (immancabili) e allo stretching finale.

Gli esercizi nel Crossfit

Questo sport prevede degli esercizi base, con nomi riconoscibili ovunque ci si trovi nel mondo. Si tratta di piegamenti sulle braccia (flessioni), squat, trazioni alla sbarra, sollevamento di bilanceri o manubri, kettlebell, uniti per creare un allenamento vario e adattabile a qualsiasi livello di preparazione fisica.

È un’attività fisica abbastanza impegnativa e può essere indicata anche alle donne.

Il Crossfit è per tutti, anche per le donne. L’importante è che l’allenamento sia programmato e che non si alzino troppo i pesi, in modo da non far “ingrossare” i muscoli anche di coloro che hanno questa tendenza.

Se i carichi di lavoro rimangono bassi e il numero di ripetizioni alte, il problema del “diventare grosse” non sussiste.

Per quanto riguarda l’efficacia di questo allenamento, lo si dovrebbe praticare almeno due volte a settimana, magari abbinandolo con una seduta settimanale di cardio (bici, corsa, nuoto).

Primo: non infortunarsi

L’importante è scegliere un box con istruttori estremamente esperti: il consiglio è sempre quello di effettuare una o più lezioni di prova (sì, anche se sono a pagamento) prima di decidere che fa al caso nostro.

Per stare lontano dagli infortuni, è bene poi non strafare, anche se in palestra vengono lanciate delle sfide (spesso contro se stessi). Il rischio, altrimenti, è quello di procurarsi contratture, stiramenti, infiammazioni dei muscoli (spesso della schiena) che, anche se lievi, sono fastidiosi e possono richiedere un tempo di stop prima che si risolvino.

Rimanere sempre entro i limiti e fermarsi quando si è troppo stanchi è una regola da seguire sempre.