Il nostro esperto Luca Speciani spiega il suo punto di vista sul digiuno intermittente. Un metodo che fa perdere acqua e muscoli ma non il grasso superfluo

In cosa consiste esattamente il digiuno intermittente? Quante ore devono intercorrere tra un pasto e l’altro e quali sono gli alimenti che si possono assumere nelle ore di digiuno?

«Si parla di digiuno intermittente quando si sfruttano periodi della giornata specifici per non mangiare. Questi, sommati al naturale digiuno notturno, generano diverse ore di digiuno consecutivo, che diventa però più sopportabile».

«Classicamente si sta senza mangiare dal pranzo fino alla colazione del giorno dopo, ovvero 18-19 ore, semplicemente saltando la cena, anche se ognuno lo fa e lo definisce come vuole».

«Alcuni specialisti consigliano di cenare presto anziché saltare totalmente il pasto serale oppure di saltare la colazione e anticipare il pranzo del giorno successivo».

Qualunque sia la modalità, esperti di tutto il mondo studiano da anni il digiuno intermittente, che sembra avere notevoli effetti benefici sia sulla salute sia sul dimagrimento. Lei è d’accordo?

«Il digiuno intermittente è un trucco per far mangiare meno la gente. È un sistema non percepito come dannoso, ma in realtà lo è, come qualunque regime ipocalorico».

Perché?

«In assenza di calorie per lungo tempo, viene inibita la produzione di leptina, ormone che regola tiroide, surrene, ovaie, testicoli, apparato osteomuscolare, sistema immunitario».

«Sotto digiuno, quindi, si può generare ipotiroidismo, depressione, stanchezza, infertilità, irregolarità mestruali, demuscolazione, osteoporosi. Ed anche attacchi di fame incontrollati».

Con il digiuno intermittente si genera un calo di peso. A cosa è dovuto?

«Il calo di peso che si ottiene, al pari di quello ottenuto con regimi ipocalorici, viene presto recuperato, appena si torna a mangiare, perché è prevalentemente a carico di acqua e muscolo, non del grasso».

«L’efficiacia del digiuno intermittente sul dimagrimento è frutto di una cultura dietologica basata solo sul calcolo calorico».

«Oggi gli operatori poco preparati non fanno altro che rivestire di nomi nuovi lo stesso obsoleto concetto. Che fallirà come i precedenti. Salvo illudere ancora le persone che quei 2-3 kg persi rappresentino un vero dimagrimento».

Esiste una pratica di digiuno intermittente esente da rischi?

«Qualcuno potrebbe trovarsi bene consumando una ricchissima colazione e un altrettanto ricco pranzo, coprendo così interamente il proprio fabbisogno calorico in soli due pasti».

«Solo questa modalità, pur non essendo una pratica esente da rischi, può essere concepita per chi, per motivi di lavoro, può trovarsi a pranzare nel pomeriggio e quindi non avvertire fame alla sera».

Chi pratica attività sportiva può seguire il digiuno intermittente?

«Il digiuno intermittente è totalmente sconsigliato a chi svolge attività sportiva. Non permetterebbe ad un organismo molto “consumante” di raggiungere il proprio equilibrio energetico».