I programmi di allenamento on line ideati da trainer diventati famosi sui social network sono molto seguiti, ma possono essere inutili o addirittura dannosi

 

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del nostro esperto, Simona Musocchi

I programmi di allenamento on line hanno molto successo.

Navigando nella Rete, in particolare su Instagram e sui social network, si trovano i profili di trainer più o meno esperti (ma sicuramente fortissimi nel digital marketing) seguiti da centinaia di migliaia o addirittura milioni di follower che vogliono mantenersi o rimettersi in forma.

Tra le trainer internazionali più note compaiono l’australiana Kayla Itsines, diventata famosa con il suo Bikini Body Guide (BBG), la venezuelana Michelle Lewin, Jillian Michaels (Body revolution), Sonia Tlev (Top Body Challenge), Tracy Anderson (Tracy Anderson Method), Lisa-Marie (BodyRockTv), Alexia Clark, Krista Stryker (12 Minutes Athletes).

Le star italiane non raggiungono i numeri delle straniere (i 10 milioni di follower di Kayla Itsines risultano davvero inaccessibili), ma si difendono bene. Silvia Fasciano e il gruppo Workout Italia hanno migliaia e migliaia di fedelissimi pronti a seguire i loro consigli, postare allenamenti e fotografie con risultati sorprendenti.

Ogni trainer pubblica sul proprio profilo immagini di vita quotidiana, fatta di allenamenti ad hoc e alimentazione salutare, accanto a quelle di miracolosi successi delle persone che da tutto il mondo mandano i loro “prima e dopo”.

Economici e da fare a casa con piccoli attrezzi

I programmi di allenamento dei social trainer possono essere gratuiti o acquistabili a pagamento. Si tratta di cifre accessibili, uno dei motivi per cui stanno spopolando soprattutto tra le giovanissime.

Gli esercizi sono semplici da effettuare anche a casa propria e prevedono l’utilizzo di piccoli attrezzi che occupano poco spazio. Bastano un tappetino, qualche pesetto e a volte uno step e il gioco è fatto.

Attenzione agli infortuni e ai contro risultati

Ma questi allenamenti sono davvero efficaci? «Possono dare buoni risultati, ma anche essere dannosi», spiega la nostra esperta Simona Musocchi. «Si tratta di programmi di allenamento standard, non personalizzati. Certamente possono essere utili, dal punto di vista del dimagrimento, per chi passa dalla sedentarietà all’attività fisica. Ma chi crede che possano fare miracoli, si sbaglia».

Il rischio di farsi male è alto. «L’esecuzione non corretta degli esercizi, a lungo andare, può creare problemi muscolari o articolari. Questi programmi di allenamento possono dare nuovi idee o stimoli a chi sa già bene come allenarsi, altrimenti possono essere dannosi».

Talvolta, possono essere addirittura controproducenti: «Essendo pensati per tutti, alcuni esercizi possono aumentare il problema di cui si droffre», continua Musocchi. «Se ho spesso gonfiori alle gambe ed effettuo il movimento sbagliato, ad esempio, posso trovarmi con gli arti ancora più gonfi».