Amatori e professionisti, prima di indossare sci e scarponi, è bene ricordare che una corretta alimentazione favorisce la buona riuscita dell’attività fisica. Sì, perché una giornata sulle piste inizia sempre dalla colazione…
Resistere al richiamo delle baite? Difficile, ma possibile. Sole, neve e montagna fanno pendant con un bel piatto di pizzoccheri, un tagliere di polenta o il goulasch e, per finire in bellezza, anche con una fetta di torta. Senza dimenticare quel bombardino che permette di riscaldarci tra una discesa e l’altra, appuntamento imperdibile per gli appassionati della neve. Tutte queste abitudini, sicuramente un toccasana per lo spirito, lo sono altrettanto per il girovita? Lo abbiamo chiesto a Gianfranco Beltrami, medico dello sport e vicepresidente nazionale della Federazione Medico Sportiva Italiana che ci ha spiegato come resistere alle scorpacciate ad alta quota.
Sveglia presto per una giornata sulla neve: come inizia l’alimentazione dello sciatore?
“Bisogna distinguere tra attività agonistica e non agonistica. Quando ci si alza presto per andare a sciare, si ha bisogno di una prima colazione abbondante con carboidrati, proteine, frutta secca. E’ importante aspettare e digerire prima di mettersi sugli sci. I professionisti – che spesso gareggiano – devono avere un accumulo di energia pronto per i quindici minuti della gara. Quindi, in quel caso, bisogna calibrare bene l’alimentazione. Certo è che se si scia tutto il giorno, dopo la prima colazione è consigliabile uno spuntino – anche di carboidrati liquidi – e curare molto l’idratazione. Questo aspetto è fondamentale perché sciando si disperdono molti liquidi, quindi bisogna reidratarsi”.
Quelle mode da condannare…
“Le soste nei rifugi con pranzi di goulasch e vino rosso sarebbero da abolire se si tiene alla propria forma fisica. Sono consigliabili cibi facilmente digeribili, anche dopo l’attività fisica, non solo per la sosta del pranzo. Sì a riso, pasta, formaggi senza grassi, carni arrosto. Mai cedere ai fritti e agli alcolici. Se una tappa in un rifugio fosse una sosta obbligata? Pensate a uno spuntino con una crostata alla frutta e a un succo. In alternativa, consiglio le barrette energetiche a base di carboidrati”.
Si dimagrisce sciando?
“Se non ci si abbuffa in hotel, magari sì. Dipende sempre dal bilancio tra quello che mangiamo e quello che consumiamo. Cinque o sei ore a ritmo lento sugli sci fanno bruciare 1000 calorie, se poi la sera mangiamo tre fette di torta e beviamo mezzo litro di vino è come se non avessimo fatto sport. In generale, sciando non si consuma molto, bisogna vedere come una persona lo fa. E poi spesso si perde tempo tra una risalita e l’altra, quindi non è molto semplice consumare calorie”.
Lo sci è uno sport che influisce diversamente sui metabolismi di uomini e donne?
“Ovviamente questo è un aspetto individuale. In genere – come sappiamo – dipende molto dalla massa muscolare. Chi ha più muscoli necessita di più calorie e la donna generalmente ha una massa inferiore rispetto a quella degli uomini”.
Quali sono i consigli alimentari per chi volesse intraprendere la strada dello sci agonistico?
“Nella preparazione alimentare è importante mantenere la corretta composizione corporea. Ossia, una massa grassa del 10%, non di più, e una buona massa muscolare. Il cosiddetto peso forma, con l’assunzione di carboidrati (55%), proteine (tra il 15 e il 20%) e i grassi buoni come l’olio d’oliva. No al burro, ai salumi e ai formaggi grassi. Sì alle carni magre, al pesce, ai formaggi sani, ai cereali integrali e ai legumi”.
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Federazione Medico Sportiva Italiana: http://www.fmsi.it/.
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