Yoga certo, ma quale? È capitato anche a voi di notare che lo Yoga sia praticamente ovunque? Ecco spiegato il successo di questa disciplina millenaria fisica e meditativa, adatta a tutti
Yoga per sempre e ogni dove. Non più solo nelle palestre e nel crescente numero di studi gym che aprono in qualsiasi città, ma anche nelle agende di eventi come l’ultimo Fuori Salone milanese, negli spot pubblicitari, nelle community online.
Come mai questo crescente successo di pubblico e critica?
La risposta, dal mio punto di vista, è semplice: lo Yoga è una disciplina completa, adatta a tutti, alla quale ci si può avvicinare per curiosità, forse perché è di moda, ma che ti conquista velocemente ed entra impetuoso nella tua vita.
Se, durante la prima lezione, sopravvivi alla vocina interiore che ti dice “come faccio ad arrivare intera alla fine” e ti ripresenti sul tappetino (mat), in breve tempo è facile che te ne innamori.
Questo vale sia per le donne che per gli uomini, anche quelli che un mio insegnante chiama “grizzly”, i super competitivi. Quelli che, per intenderci, “se non è strong, allora non serve a niente”, quando scoprono che “poi così meditativo e ohm come pensavo, non è…anzi”.
Lo so per esperienza personale, grazie alla mia pratica costante, e per esperienza diretta, attraverso l’insegnamento.
Cos’è lo Yoga?
Lungi dal volere liquidare una questione molto complessa, in poche parole, direi che è una pratica millenaria che nasce come meditativa.
Utile per fermare la mente vorticosa, che con i pensieri ci proietta nel futuro, ci porta nel passato, ma non riesce a stare nel qui e ora.
Da che mondo è mondo, l’uomo è stressato e “sofferente”, non è un problema del XXI secolo. Tuttavia, è solo da circa un secolo che la pratica, da meditativa, è diventata “fisica”, proprio per venire incontro ai gusti di noi occidentali.
Ma non lasciamoci trarre in inganno dalle pose plastiche, quasi contorsionistiche, che riempiono i social media. Lo Yoga resta una pratica in cui, muovendosi guidati dal proprio respiro, si entra in connessione con il proprio corpo e, a livello più profondo, con il proprio “essere”.
È questa la spiritualità dello Yoga, che non ha necessariamente a che fare con incensi o mantra, né con lo stare a testa in giù in bilico su uno strapiombo.
Chi può fare Yoga?
Lo Yoga è per tutti, indipendentemente dalla nostra corporatura o dal livello di flessibilità o allenamento. Dire non posso fare Yoga perché non sono flessibile equivale a dire che si è troppo sporchi per lavarsi o troppo stanchi per riposare.
Lo Yoga ci insegna ad ascoltare, ad essere presenti, più tolleranti, più pazienti e meno giudicanti verso noi stessi e, di conseguenza, verso gli altri.
Ci porta nel qui e ora, mette in pausa il chiacchiericcio della mente. Ci insegna ad amarci di più e ad essere noi stessi, indipendentemente da come appariamo. Ci fa capire che ogni giorno è diverso e lo siamo anche noi. Capita, quando si sbaglia a fare qualcosa, di sentirsi incapaci, inadeguati, giudici severissimi di noi stessi.
Il mat, proprio attraverso gli “errori”, diventa il prezioso alleato della nostra autostima e, nel tempo, nutre l’amore per noi stessi. Ci insegna, ad esempio, ad accettare che dopo diverso tempo di pratica non si riesca “ancora” a fare bene una certa posizione (asana), anche dopo ripetuti tentativi. Oggi in perfetto equilibrio su un piede nella posizione dell’albero, domani traballanti. La chiave sta nel lasciare andare l’ego e non lottare contro se stessi.
Quale tipologia di Yoga?
L’offerta è vasta, gli stili sono diversi e, salvo l’eccezione dello Yin Yoga, tutti derivano, e di base sono, Hatha Yoga: il tecnico Iyengar, l’Ashtanga con le sequenze fisse, lo Yoga di Sri Dharma Mittra, il divertente Rocket, lo spirituale Kundalini, il gettonatissimo Vinyasa e gli stili più nuovi ispirati alle arti marziali come Odaka…c’è uno Yoga per tutti i gusti e le attitudini.
Tutto questo è, a livello muscolare, lo Yoga cosiddetto Yang, che lavora sul tessuto muscolare. Il suo complemento perfetto? Lo Yin Yoga, la cui popolarità cresce velocemente sia tra gli Yogi che tra gli sportivi, perché è un toccasana per i tessuti freddi del corpo: la fascia, le articolazioni e le ossa, di cui Yin si prende cura. Una pratica lenta, profonda e per niente noiosa, che si prende cura della mobilità articolare e regala un profondo senso di benessere psico-fisico.
Un appuntamento da non perdere
Venerdi 21 giugno alle 5,15 Baliyoga ti aspetta a Parco Sempione, Milano per il “Sunrise event”, non mancare!!