Cosa possiamo fare per dare una mano all’ambiente, sempre più vessato dall’inquinamento? Possiamo fare plogging. Ecco di che cosa si tratta

 

Non possiamo più far finta di niente. Le statistiche sull’inquinamento da plastica parlano molto chiaro: ogni anno, si producono 300 milioni di tonnellate di plastica e circa 8,8 milioni di queste finiscono dritte negli oceani, minacciando numerose specie animali, molte delle quali cominciano a essere in via di estinzione.

Se ciò non fosse già abbastanza grave e se non invertiamo la rotta subito, si stima che entro il 2050 ci sarà più plastica che animali nei nostri mari.

Per combattere l’inquinamento plastico, molte persone – artisti, inventori, imprenditori o semplici cittadini – hanno dato vita a soluzioni creative. Per esempio, la tredicenne Nadia Sparkes, conosciuta anche come “Trash Girl”, si è presa l’onere di raccogliere la spazzatura nella sua Norwich, in Inghilterra, nonostante sia stata ed è ancora vittima di bullismo per questo da parte dei compagni di classe.

Ci sono anche molti artisti come Aurora Robson, Jane Perkins e Veronika Richterová, che con i rifiuti stanno dando vita a opere d’arte meravigliose.

E tutti noi cosa possiamo fare? Possiamo darci al plogging. Curiosi di scoprire cos’è? Continuate a leggere!

Cos’è il plogging?

plogging

Il plogging è la nuova tendenza fitness che ha avuto origine in Svezia (e dove, se no?), dove le persone raccolgono i rifiuti mentre fanno jogging. Erik Ahlström, un appassionato sciatore e trail runner, ha coniato il termine (in origine “plogga”, come è ancora noto in altre parti del mondo). È una combinazione di “jogging” e “plocka upp”, ovvero il termine svedese che sta per “raccogliere”.

Lanciato da Ahlström nel 2016, è solo nel 2018 che il movimento è esploso in tutto il mondo, grazie anche a un rilancio mediatico dovuto ai principali social network, come Facebook e Instagram. Basta accedere al social delle foto e digitare Plogging, per ottenere quasi 63 mila risultati e rendersi conto di quanto il fenomeno si stia diffondendo a macchia d’olio.

Ma come svolgere questo allenamento ecologico? E quali vantaggi ha?

Perché dovresti iniziare a fare plogging?

Ci sono molti buoni motivi per iniziare a far plogging. Innanzitutto, sia che vi stiate organizzando da soli o in gruppo, state facendo del bene non solo al vostro corpo, ma anche alla comunità e all’ambiente. Ma non è l’unica ragione.

Farete un allenamento migliore: Se siete preoccupati che il fermarsi per raccogliere la spazzatura ostacolerà il vostro allenamento, rasserenatevi: accovacciarsi per rimuovere i rifiuti ai lati della strada può aiutarvi a bruciare più calorie rispetto al solo correre. Questo è supportato dai dati di Lifesum, un’app di salute che consente agli utenti di registrare i propri allenamenti di plogging.

Infatti, secondo uno studio condotto in collaborazione con Keep America beautiful, un’organizzazione senza scopo di lucro dedicata alla prevenzione dell’inquinamento, il plogging in circa 30 minuti consente di bruciare più o meno 288 calorie.

Il littering (ovvero l’inquinamento da immondizia) è un problema serio: I rifiuti non sono solo un pugno nell’occhio, ma danneggiano anche il pianeta e gli esseri viventi che lo abitano. Raccogliendo le bottiglie di plastica o le lattine lungo il vostro percorso, potete aiutare a preservare gli ecosistemi, a ridurre la quantità di rifiuti che finiscono nelle discariche e persino a prevenire gli incidenti causati dai detriti stradali.

È una divertente attività sociale: Il plogging è nato da un gruppo di corridori che volevano stare in compagnia mentre correvano e ripulivano l’ambiente. Certo, si può praticare anche da soli, ma in gruppo è sorprendentemente divertente. Inoltre, fare a gara a chi raccoglie più rifiuti spingerà a ottenere un migliore risultato.

Suggerimenti per fare plogging

Pronti a mettervi a correre con il vostro sacco della spazzatura? Prima di darvi al plogging, ecco alcuni suggerimenti pratici.

Prima di tutto, la sicurezza: Alcune precauzioni sono necessarie: assicuratevi di indossare il giusto abbigliamento per il fitness, compresi i guanti, la casacca catarifrangente, i legging lunghi e le calze da corsa. È fondamentale evitare di raccogliere rifiuti pericolosi, come siringhe o lame di rasoio. Se vedete questo tipo di rifiuti, chiamate la polizia locale.

Tenete al sicuro i vostri oggetti personali: Correre con in mano un grande sacco della spazzatura è già abbastanza difficile, senza aggiungere anche cellulare, chiavi di casa e borraccia. Per questi ultimi, fornitevi di una cintura per la corsa, dove riporre gli oggetti personali al sicuro.

Stabilite un obiettivo: Regalatevi una sfida impostando un obiettivo. Per esempio, raccogliere 50 lattine durante la corsa. Può sembrare molto, ma sarete sorpresi di quanto velocemente il vostro sacco si riempirà.

Plogging sulla spiaggia

Secondo il National Ocean Service, ben l’80% dell’inquinamento oceanico proviene dalla terra. Raccogliere la spazzatura lungo le coste non solo aiuterà a ridurre l’inquinamento oceanico, ma è anche un ottimo allenamento, in quanto camminare o correre sulla sabbia, sollecita più a fondo il lavoro muscolare.

Il plogging non fa per voi? No problem!

Ottimo per l’ambiente e per il corpo, è difficile vedere il rovescio della medaglia. Tuttavia, ci saranno alcuni corridori che non troveranno il plogging di loro gradimento. Per molti, infatti, correre è una forma di meditazione e raccogliere la spazzatura può disturbare la loro concentrazione.

Info utili

Se è il vostro caso, nessun problema: ci sono molte altre occasioni di pulizia volontaria cui partecipare, al di fuori degli allenamenti regolari. Basta consultare il sito di Legambiente per essere aggiornati su tutte le iniziative.