I risultati faticano ad arrivare, ma il progetto resta lo stesso: volare in alto e far divertire molte persone. Il direttore generale del Milano City FC traccia un bilancio dopo i primi due mesi di attività

 

Foto di Claudio Grassi

Il Milano City FC, militante nel campionato di Serie D, si è presentato in estate con intenzioni importanti e un piano ambizioso. A che punto è il nuovo esperimento calcistico milanese? Lo abbiamo chiesto a Stefano Amirante, direttore generale, che ha fatto il punto sul momento. Nonostante i risultati non in linea con il progetto, i valori del club sono intoccabili. L’idea per il futuro è il salto in Serie C.

Il Milano City FC si è presentato come una società ambiziosa. Quali sono gli obiettivi?

“Gli scopi sono gli stessi rispetto a quelli dichiarati, in estate, in sede di presentazione. L’obiettivo principale è raggiungere la Serie C, nonostante i risultati attuali non siano in linea con il nostro progetto. È un momento nero. Se guardassi la classifica, mi verrebbe da dire che dobbiamo raggiungere la salvezza. In realtà c’è ambizione”.

Qual è il vostro rapporto con il territorio?

“Non siamo la terza società di Milano. O meglio, ci tengo a sottolineare che vorremo esserlo per i professionisti. Non potremmo riuscirci puntando sulla storia, visto che ci sono società molto antiche e con un passato di 100 anni. Nessun’altra società milita in Serie D e l’eventuale salto di qualità ci garantirebbe un posto sul podio”.

Le milanesi in Serie A sono fonte di ispirazione?

“Milan e Inter sono un altro mondo. Mi rapporto con società alla nostra portata, quelle piccole e medie”.

M come Milano: il progetto

“Si tratta di una collaborazione con società radicate nel territorio milanese per sviluppare la nostra idea di calcio sulla città. Abbiamo avviato una forma di affiliazione adattata alla nostra realtà. Sono tre le società che hanno aderito al progetto: Garibaldina, Orione e Baggio II.”

Che idea c’è alla base?

“Noi abbiamo la prima squadra e la juniores nazionale. Non avendo il settore giovanile, non siamo in competizione. Anzi, l’obiettivo è rendere il Milano City uno sbocco per i giocatori più promettenti; viceversa, la nostra società può attingere ai loro vivai. Lo scambio è reciproco e l’idea principale è fare gruppo”.

Spazio al senso di appartenenza

“Vorremmo più coinvolgimento, affinché le persone abbiano il piacere di seguirci e di divertirsi con il bel calcio. Credo che possiamo inserirci puntando proprio sul senso di appartenenza. Sarebbe bello trasportare la cultura calcistica che c’è a Roma, più calda e coinvolgente, sul territorio milanese”.

I tre valori del Milano City

“Il radicamento nella città di Milano, il recupero di un calcio a misura d’uomo. Senza dimenticare il divertimento”.