I microgreens sono la versione ridotta della specie adulta e sono ricchi di nutrienti. Conosciamoli meglio con l’aiuto dei nostri esperti
Avete mai sentito parlare dei microgreens? Sono piante giovani di ortaggi, colture erbacee ed erbe aromatiche. Mediamente, a seconda della pianta, possono essere raccolti tra il settimo e il ventesimo giorno circa dalla loro germinazione.
“Attenzione, però, a non confonderli con i germogli costituiti non solo dalla parte germogliata del seme, ma anche dalla loro radichetta – precisa Valentina Schirò, biologa nutrizionista e specialista in Scienza dell’Alimentazione – I germogli, a differenza dei microgreens, vengono coltivati generalmente al buio e raccolti molto più precocemente”.
Sebbene spesso siano impiegati per assolvere ad una funzione estetica di decorazione dei piatti, i microgreens – o micro-ortaggi – hanno anche un ottimo profilo nutrizionale, al punto da essere considerati dei veri e propri superfood. Approfondiamo l’argomento con l’aiuto dei nostri esperti.
Le proprietà nutrizionali dei microgreens
“Recenti studi hanno dimostrato come i microgreens posseggano un contenuto in minerali (in particolare potassio e calcio), vitamine (specialmente C, E e K), così come in antiossidanti, in quantità nettamente superiori rispetto alle corrispettive piante e ortaggi più mature – ci spiega Schirò -. Grazie a ciò, l’uso dei microgreens offre un doppio vantaggio: oltre infatti a quello estetico, essi rappresentano anche un integratore naturale valido di sostanze necessarie per il nostro benessere”.
I microgreens nella dieta
Ma è possibile sostituire nella propria dieta i microgreens ai normali ortaggi? “In alcuni casi sì perché pochi grammi del loro consumo soddisfano pienamente il fabbisogno giornaliero, come nel caso del micro cavolo rosso, del quale bastano solo 41 grammi per avere la dose giornaliera raccomandata di vitamina C, oppure i 15 grammi di micro ravanello per raggiungere la dose giornaliera raccomandata di vitamina E – spiega Schirò -.
Indicati per vegetariani e vegani
Per le loro peculiarità, i microgreens rappresentano una ricca fonte alimentare anche per categorie di consumatori particolari, come quelle dei vegetariani e dei vegani, che possono diversificare e arricchire la loro dieta utilizzando le numerose specie di microgreens disponibili o dei crudisti, essendo i micro-ortaggi generalmente consumati crudi.
I microgreens in cucina
I microgreens possono essere associati a qualsiasi piatto. “Ricordatevi però che per trarre tutti i vantaggi nutrizionali è importante consumarli crudi”, precisa Schirò. Ma in questa stagione, quali è meglio consumare? “A rotazione, se possibile, tutti; ma visto il periodo caldo si potrebbe dare precedenza all’Arugula e al pisellino, rispettivamente per il loro contenuto in magnesio e potassio. A causa inoltre di una maggiore esposizione ai raggi solari, sulla nostra tavola non devono mai mancare alimenti ricchi in vitamina C ed E per la loro azione sia antiossidante, ma soprattutto protettiva per la cute. Consigliati in particolare, l’amaranto a spiga rossa, il cavolo rosso, il ravanello e il coriandolo”.
Microgreens, futuro dell’agricoltura?
Abbiamo rivolto questa domanda a Sonia Santella, green designer, paesaggista e giardiniera: “In un certo senso sì: richiedono poco spazio di coltivazione e sono ricchi di vitamine e antiossidanti. Questo significa che si possono ottimizzare le produzioni, abbattendo i costi di solito richiesti dalle grandi coltivazioni”.
Altra cosa da tenere in considerazione è la possibilità di produrli in maniera molto semplice, senza l’apporto di fertilizzanti e pesticidi, anche in spazi piccolissimi, come quello di una terrazza, di un balcone o del davanzale di una finestra.
Coltivare in casa i microgreens
“I microgreens si coltivano all’aperto in piena terra oppure in ambiente chiuso, con il supporto di illuminazione per la crescita di piante indoor – spiega Santella -. Sono quindi vegetali raccolti a uno stato più avanzato di crescita rispetto al germoglio.
La crescita varia da una a tre settimane. È possibile reperire le sementi presso i fornitori specializzati che vendono prodotti per l’agricoltura.
Se non si possiede un ambiente chiuso idoneo (arieggiato e a una temperatura e umidità costante) si possono utilizzare le grow box che sono in commercio, alcune molto piccole e versatili, che possono stare su un tavolo in un angolo della cucina.
Quali microgreens è bene coltivare?
– Micro-aglio: Raccolto a un’altezza di circa 4 cm, ha un sapore simile all’aglio, ma più delicato. È più facile da digerire, grazie alla presenza della clorofilla viva, che agisce come un naturale rinfrescante dell’alito.
– Micro-basilico: Raccolto all’altezza di circa 6 cm, è molto profumato e dal gusto leggermente piccante. Più digestivo della specie adulta, è una fonte preziosa di vitamine.
– Micro-bietola: Raccolta a un’altezza di 5-6 cm, ha un sapore neutro, che richiama quello delle bietoline di campo, ma con un maggiore contenuto di vitamine. Per questo, e per le sue proprietà ricostituenti, è indicata per chi soffre di anemia.
– Micro-cavolo: Raccolto a un’altezza di circa 5 cm, ne esistono diverse varietà in formato micro: cavolo rosso, rosa o broccolo, ognuna dal sapore differente. Tutte sono ricchissime di nutrienti, soprattutto di sostanze solforate, che hanno una forte azione chemio-protettrice sulle cellule.
– Micro-girasole: Pronti da raccogliere a un’altezza di circa 2-3 cm, hanno un sapore dolciastro, simile a quello dei semi di girasole e solitamente si consumano in insalata o nella pasta. Sono una fonte preziosa di fosforo, calcio, potassio, magnesio e contengono molte proteine (30%) e molta vitamina D, difficili da reperire nelle verdure.
– Micro-pisello: Da raccogliere a un’altezza di 3 cm, ha un sapore simile al pisello, dolce e cremoso, ma più ricchi di proteine, carboidrati, calcio, ferro, fosforo e potassio e vitamine A e C.
– Micro-ravanello: Raccolto a un’altezza di 5-6 cm, ha un sapore più intenso e piccante del ravanello adulto. Le sue proprietà sono innumerevoli: svolge un’azione antisettica e stimola la digestione, migliorando le difese immunitarie.
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