L’acqua piace a quasi tutti i bambini: non è necessario rinunciare al divertimento della piscina in inverno, la Pediatra ci spiega perché

 

bambini piscina inverno

Si sa, il nuoto è lo sport ideale per i bambini a ogni età: è “completo” perché mette in gioco tutto l’apparato muscolare, simmetrico, aerobico. E li diverte. Quando però arriva l’inverno le mamme si preoccupano che i loro piccoli possano prendere freddo: gli sbalzi di temperatura tra acqua e spogliatoi, l’umido fuori, i capelli magari non asciugati al meglio… Vi sono controindicazioni alla pratica del nuoto d’inverno? Nelle giornate di pioggia, o molto fredde? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Sandra Ometto, Pediatra.

In piscina d’inverno, con buonsenso

“Si può dire di no, che non ci sono motivi per non portare i bimbi in piscina in inverno”, ci spiega la dottoressa, “bisogna però usare buonsenso. Se il bambino è molto piccolo, sotto i 5 anni d’età, la temperatura dell’acqua non deve essere inferiore a 30- 31°, quindi meglio scegliere piscine dove non ci si allena (qui la temperatura media si aggira sui 27°), ma piccole piscine di club o palestre private. Per i bambini in età scolare che praticano corsi specifici di nuoto va bene anche la temperatura di 27-28°delle piscine olimpioniche”.

All’uscita dalla piscina i capelli devono essere asciutti e se le temperature esterne sono rigide, il bambino deve indossare sempre un cappellino di lana o pile. Non solo, la dottoressa raccomanda anche una sciarpa sulla bocca per evitare che l’aria molto fredda entri nelle vie aeree superiori senza pre-riscaldamento. Le narici possono essere invece libere perché hanno il compito, tra l’altro, di preriscaldare e umidificare l’aria in ingresso.

Bimbi problematici in piscina d’inverno

Se il bambino è asmatico? “Non vi sono limitazioni, purché la sua asma (o wheezing in età prescolare) siano controllati. Cosa significa? Che non abbia sintomi, anche se l’assenza di sintomi è ottenuta grazie alla somministrazioni di farmaci (broncodilatatori o corticosteroidi inalatori o leucotreni)”, prosegue la dottoressa Ometto.

“Diverso se soffre di asma da sforzo, farà 20-30 minuti prima di entrare in vasca la premedicazione, come da prescrizione medica”. È importante che i genitori si informino sulle quantità di cloro utilizzate nella piscina: non devono essere elevate per non scatenare, nei soggetti predisposti, l’eccesso asmatico. In ogni caso il bambino dovrà avere sempre con sé, anche in piscina come in tutti i luoghi dove si reca, a scuola, dai compagni, in gita, l’erogatore di salbutamolo con distanziatore.

Controindicata la piscina a tutti i bambini che hanno problemi dermatologici acuti, nel caso per esempio di dermatite atopica o di psoriasi: il contatto con il cloro sarebbe devastante. Ma anche tutti coloro che soffrono di particolari patologie, vedi infiammazioni specifiche come nel caso di sinusite cronica.