Si chiama Minibasket ed è il Giocosport della Federazione Italiana Pallacanestro dove i protagonisti sono i bambini, ma  lo scopo educativo va oltre al canestro

Il minibasket , conosciuto come “minibasketball”, è arrivato in Italia nel 1965. E’ nato un Pivot. Ma lui ancora non lo sa, perché nel gioco del minibasket non vi sono ruoli già affidati, ma si sviluppano tutte le capacità tecniche per diventare da grandi dei professionisti.

Ideato nel 1950, dal professor Jay Archer, laureato in scienze dell’educazione all’Università di Stroudburg in Pennsylvania,  il minibasket, è entrato nell’anno sportivo 1979-1980 nei programmi dei Giochi della Gioventù.

Come gioco sport, invece, ha avuto una crescita esponenziale e oggi conquista un gran numero di bambini alla pratica sportiva. Come? L’obiettivo principale è avvicinare i bambini allo sport divertendosi. Insieme ad altri valori, come rispettare i ritmi di apprendimento e creatività del bambino, con un approccio graduale ed intelligente verso la formazione agonistica giovanile.

Categorie del Minibasket

Protagonista del giocosport minibasket: è il bambino. La FIP (Federazione Italiana Pallacanestro) ha suddiviso l’attività in categorie, in base all’età dei mini-atleti:

      Bambini                                                                 

  • Pulcini: 5-6 anni
  • Scoiattoli: 7-8 anni
  • Aquilotti: 9-10 anni
  • Esordienti M: 10-11 anni

      Bambine

  • Paperine: 5-6 anni
  • Libellule: 7-8 anni
  • Gazzelle: 9-10 anni
  • Esordienti F: 10-11 anni

Finalità e scopo del gioco

Oltre alle categorie, il Giocosport Minibasket necessita di persone altamente qualificate che siano attente e sensibili al valore sportivo e psico-pedagogico fatto a misura di bambino.

“Nel Minibasket la differenza tra l’attività agonistica e il giocosport è sostanziale”, specifica Davide Losi, Dirigente Responsabile del Settore Giovanile e Minibasket della Società Olimpia Milano SSRL, e Responsabile Minibasket FIP Lombardia e membro del Consiglio Direttivo Nazoinale Minibasket.  “L’aspetto ludico è una peculiarità importante, il bambino si deve avvicinare alla Pallacanestro attraverso il Minibasket, divertendosi. Questo è lo scopo e attraverso il minibasket si cerca di sviluppare tutte quelle precondizioni, che potranno fare un giovane giocatore. Il bambino è inserito in una realtà con i coetanei in un gioco di squadra che stimola molto”.

Quali sono ancora le differenze tra sport e giocosport ? Nella Pallacanestro si cerca la perfezione e di migliorare al massimo l’aspetto tecnico e  i fondamentali, nel Minibasket si sviluppano gli aspetti cognitivi e gli aspetti atletici funzionali, che permetteranno a un ragazzo a 12-13 anni di intraprendere il percorso nella Pallacanestro.

A livello di Scouting in Olimpia Milano i ragazzi scelti risultano particolarmente dotati? “La selezione e il reclutamento, in una società giovanile, che fa professionismo è tanta, anche per via delle poche palestre di riferimento. Cerchiamo di focalizzarci sull’aspetto fisico e su bambini con capacità di lettura e di dinamica sul campo molto veloce.   In previsione del player del futuro, valgono tattica e strategia. La pallacanestro infatti, coniuga strategia e tatticismo a ritmi di velocità impressionanti”. Qualità indispensabili? “Intelligenza e velocità di scelta durante il match.”, conclude l’esperto.

Regole, finalità e sviluppo delle capacità tecniche

Felice canestro! Il Minibasket aiuta a crescere, non solo sul campo. In Olimpia Milano, per esempio, vengono reclutati bambini a partire dall’ottavo anno di età. Ma l’attività, in altri centri sul territorio nazionale, inizia dai cinque anni di età. Non è uno sport asimmetrico e viene si sviluppato ogni muscolo del corpo.

“L’obiettivo di un bravo allenatore oltre al passaggio e al palleggio e un buon tiro”, continua Davide Losi, “è mettere in campo 8 giocatori in partite a 4-4 o a 3 unità per i più piccoli, per imparare a gestire la palla con continuità. Non esistono ruoli nel minibasket, ma compito dello specialista è fornire tutti gli strumenti tecnici affinché i bambini, possano diventare futuri cestisti. Oltre alle capacità atletiche, la testa e la ricerca in poco tempo di soluzioni di gioco, sviluppano capacità tecniche e cognitive”.

Qualche regola. Nelle partite 4-4 per esempio si gioca in dodici a turno, in sei tempi, da sei minuti ciascuno, e ogni bambino gioca due tempi, ma nessun giocatore può giocare più di tre tempi di gioco.

Nella categoria esordienti dove si gioca a cinque contro cinque, i giocatori possono essere 10 o 12 per squadra, con alternanze garantite, da due periodi interi di gioco. Altra finalità di questo giocosport è la partecipazione e il contributo di tutti i players. Piccola curiosità tecnica: il pallone ha dimensioni ridotte. Nel Minibasket e nella prima categoria giovanile (under 13) è il “numero 5” con circonferenza 68/73. Pallone “numero 7” con circonferenza 74,9/78 dagli under 14 fino alla serie A.

olimpiamilano.com

 

Cristina Taccani