L’equitazione è uno sport che non dà benefici solo fisici, ma anche mentali, come ci ha spiegato un esperto di ippoterapia e psicomotricità a cavallo
Crescere è sempre un mestiere complicato, dare al bambino gli strumenti e gli stimoli giusti per imparare divertendosi è difficile. Sono tanti gli interrogativi dei genitori alle prese con la scelta di uno sport per ragazzi che sia anche educativo e permetta al bambino di sperimentare nuove esperienze. L’equitazione potrebbe essere un ottimo compromesso.
Quali sono i benefici dell’equitazione?
L’equitazione sviluppa importanti doti fisiche e psichiche come la resistenza, la forza muscolare, la coordinazione motoria, l’agilità, la destrezza, l’equilibrio. Il contatto con un animale , in questo caso il cavallo, stimola un serie di attività intellettive molto importanti. Si ha generalmente infatti poca dimestichezza con il cavallo, che recepisce le emozioni umane attraverso le posture, gli atteggiamenti e gli sguardi. In questo modo si migliorano la concentrazione, la memoria, la stabilità emotiva, la tranquillità e la fermezza di carattere.
L’equitazione come inclusione sociale
Imparare a cavalcare è anche un’ottima terapia di inclusione sociale. Fare equitazione migliora, infatti, il rapporto con se stessi e con gli altri e di conseguenza la stima di sé e degli altri. Prendersi cura del cavallo permette ai bambini di acquisire coscienza del proprio carattere e del proprio corpo. Lo sport equestre può essere considerato uno strumento che favorisce sia l’aggregazione che integrazione e inclusione sociale.
Equitazione: qual è l’età giusta per iniziare?
L’età giusta per iniziare un corso di equitazione vero e proprio si attesta intorno ai 10 anni. È questo il momento in cui il bambino inizia ad avere una struttura fisica già abbastanza sviluppata per poter montare e tenere a bada un cavallo. Già dai 3 o 5 anni, comunque, è possibile far montare ai bambini dei pony shetland e poi dai 6/7 anni cavalcare un pony vero e proprio.
Praticare equitazione vuol dire anche prendersi cura del proprio cavallo
Uno dei principi più importanti che si apprendono quando si impara a cavalcare è che, oltre ai corsi e alle lezioni vere e proprie, il bambino trascorrerà del tempo prendendosi cura del suo compagno a quattro zampe. Gli stirerà il pelo, lo laverà e gli darà da mangiare. Questa parte è importante come quella del cavalcare vera e propria proprio perché aiuta il bambino a prendersi una responsabilità .
Psicomotricità a cavallo
Per approfondire questo tema ci dà una mano Massimo Villa, responsabile tecnico del ASDDE Monsereno Horses di Imbersago, un centro di eccellenza equestre affiliato alla FISE e riconosciuto dal CONI, che possiede con una meravigliosa struttura posizionata nel Parco Adda Nord ad Imbersago, in Provincia di Lecco.
“Inserire la psicomotricità in un contesto equestre – ci spiega Massimo – potrebbe essere un ulteriore stimolo per i bambini. L’idea è quella di predisporre un insieme di attività a terra e in sella volte a favorire un armonioso sviluppo psicofisico, attraverso l’integrazione e l’equilibrio delle componenti motoria, cognitiva ed affettiva. A partire dalla spontaneità del bambino, dal suo piacere di giocare, lo si accompagna nel suo processo evolutivo, aiutandolo ad affrontare in modo adeguato le tematiche inerenti la crescita”.
Ippoterapia: di cosa si tratta?
L’ippoterapia consiste nel servirsi dei cavalli per scopi terapeutici. Si cura infatti l’handicap fisico e psichico attraverso l’attività ludico sportiva che utilizza il cavallo come mezzo. Tale metodo è ricco di possibilità rieducative poiché interessa e coinvolge il disabile nella sua totalità. “L’ippoterapia – ci spiega sempre Massimo Villa di ASDDE Monsereno Horses – è considerata come una serie di tecniche rieducative agenti per il superamento del danno sensoriale, motorio cognitivo e comportamentale e psichico”.
“Oltre all’equitazione vera e propria ci sono anche delle attività parallele che possono diventare parte integrante dell’ippoterapia. La sellatura, la pulizia e il lavaggio dei cavalli, la pulizia di box e bardature. Ma anche l’alimentazione dei cavalli e degli animali da cortile – conclude l’esperto – che aiutano i bambini a sentirsi integrati con il contesto che li ospita. Permette inoltre loro di diventare fruitori diretti delle attrezzature sportive e ricreative, e non solo in qualità di spettatori, ma soprattutto di attori e protagonisti”.
Per approfondire
Per tutti quello che volessero ulteriormente approfondire i temi che riguardano l’equitazione per bambini e le terapie con i cavalli, il centro ASDDE Monsereno Horses di Imbersago può diventare il partner ideale. Sul sito internet è possibile trovare tutti i corsi disponibili, compresi campi estivi e fattorie didattiche.