Chi pensa ancora che il tennis sia uno sport poco adatto ai più piccoli cade in inganno. Certo, ci sono dei limiti da rispettare. C’è un’età da consigliare e ci sono dei passi da fare prima di intraprendere la strada dell’agonismo, che per il mondo del tennis, fa pendant con il Torneo Avvenire, nato per iniziativa del Tennis Club Ambrosiano di Milano

Dove nascono i campioni? E’ una curiosità che viene spontanea quando si osservano le loro imprese e se ne condividono, in parte, anche le gioie. Eppure, c’è un luogo specifico dove tutto ha avuto inizio. Ci sono persone in grado di evidenziare un talento. Altre in grado di farlo crescere. Altre ancora abili a suggerire i metodi per scalare la vetta del successo. E per il mondo del tennis, tutto questo corrisponde al Torneo Avvenire, organizzato dal Tennis Club Ambrosiano di Milano. I più grandi, infatti, hanno gareggiato li. Ce lo ha raccontato il direttore Andrea Villa, nonché maestro del Tennis Club Ambrosiano di Milano. “Sapevate che Federer ha perso al primo turno?”.

“La mia prima racchetta all’età di…”

“Io ho iniziato a giocare a tennis a 8 anni, ma adesso i tempi sono cambiati. Oggi è un’attività precoce, perché spesso sono i genitori a spingere i figli a praticare sport. L’età giusta? Magari 6 anni, noi prendiamo bambini di quella età. Prima avevamo un corso propedeutico anche per i più piccoli di 4 anni. Si insegnava poca tecnica, naturalmente. Era più uno strumento per sviluppare le capacità motorie”.

Quali sono i primi passi nel mondo del tennis?

“Il tennis è uno sport tecnico che implica l’utilizzo di un attrezzo: sembrerà banale, ma bisogna imparare anche a colpire la palla con una racchetta. E’ più facile afferrarla con le mani, quindi si inizia così e poi si passa al resto. Cerchiamo di adattare i campi e le racchette all’età degli allievi: dobbiamo insegnargli tutto, dai colpi alle regole. Magari a 7-8 anni sanno già palleggiare”.

 

Come si passa all’agonismo?

“Noi proponiamo ai bambini più portati di intensificare l’allenamento per passare al professionismo, ma non tutti lo vogliono fare. Per esempio, il Torneo Avvenire è dedicato ai 14enni migliori: loro hanno già giocato tanto per poter partecipare a una competizione simile. Si allenano molto e c’è tanta atletica da fare. La strada dell’agonismo si può praticare a partire dai 9 anni. Anche perché se sei bravo e ti confronti con altri del tuo livello, riesci a crescere e migliorare. L’unico modo per diventare competitivi è gareggiare tanto”.

Il Torneo Avvenire: la scuola dei campioni

“Il Torneo Avvenire, nato su iniziativa di alcuni soci del Tennis Club Ambrosiano, è quello under16 più importante del mondo, giunto ormai alla 54esima edizione. Tutti i campioni hanno partecipato a questa competizione. Federer ha perso al primo turno, Djokovic al secondo. Ci sono gli junior più forti del mondo”.

Quanto conta l’alimentazione per chi gareggia?

“L’alimentazione è importante anche per chi partecipa al Torneo Avvenire: si comporta come un professionista e bisogna fare attenzione. Ma nulla viene lasciato al caso: ci sono maestri ed esperti del settore che guidano l’atleta anche a tavola”.

Qual è l’alimentazione migliore?

“E’ ovvio che se dopo l’allenamento mangio una merendina non va bene, meglio una banana. L’alimentazione corretta è quella che riesce a darmi l’energia necessaria per affrontare carichi di lavoro pesanti”.

Il tennis in quattro valori?

“Dovrebbero essere gli stessi degli altri sport. Io dico: lealtà, correttezza, voglia di crescere e confrontarsi”.

Vuoi saperne di più?

http://tcambrosiano.com/