Il Moon Milk è un’antica bevanda ayurvedica contro l’insonnia e lo stress, che oggi spopola su Instagram. Scopriamolo insieme
Sappiamo tutti che per decretare se qualcosa è ormai diventato tendenza, bisogna digitarne l’hashtag relativo su Instagram. Per esempio, in materia di cibo, #avotoast, ovvero i toast farciti con fette di avocado, e #pokebowls, le variegate e coloratissime insalate di origine hawaiana, la fanno da padroni.
Ma vi è un hashtag che è in netta ascesa: si tratta di #moonmilk, tradotto il ‘latte di luna’, una bevanda calda di tradizione ayurvedica, a base di latte vaccino, miele e cannella. Oggi sul social delle foto, se ne vedono di tutti i colori, a seconda della spezia e degli ingredienti utilizzati. Ma di cosa si tratta nello specifico? E che benefici ha per la salute? Scopriamolo da vicino.
Che cos’è il Moon Milk?
Il Moon Milk potrebbe essere associato alla classica tazza di latte caldo, che le nostre nonne ci somministravano da bambini per facilitare il sonno. Al miele, unico dolcificante naturale concesso, si possono qui aggiungere una serie di spezie – noce moscata, cardamomo, curcuma, pepe e cannella – che con le loro proprietà digestive e calmanti, favoriscono il completo relax del corpo.
L’ingrediente magico del Moon Milk
Ciò che rende però così efficace il Moon Milk è l’ashwagandha, conosciuto anche come ginseng indiano, facilmente reperibile nelle erboristerie o nei negozi bio. Questa pianta, ampiamente utilizzata nella medicina ayurvedica, è ricca di proprietà antiossidanti ed è una delle piante più calmanti del mondo: se assunta regolarmente, per un paio di settimane, aiuta il corpo a ripristinare i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, regolarizzando il sonno e riducendo anche ansia e irrequietezza.
I benefici del Moon Milk
Già nell’antica pratica olistica di Ayurveda, il Moon Milk era utilizzato come rimedio contro l’insonnia, di solito consumato quindi prima di andare a letto. Uno dei principi fondamentali dell’Ayurveda, infatti, è trovare un approccio armonizzato tra mente, corpo e anima e il buon sonno è ovviamente una parte importante di questo processo: da qui, millenni fa, l’invenzione del latte lunare, che è anche elogiato per le sue proprietà antistress.
Il Moon Milk è simile al Golden Milk
Una bevanda simile, che spopolava qualche anno fa tra le tendenze wellness, è il Golden Milk, o latte d’oro, per via del suo colore giallo ocra. Anche il Golden Milk ha radici nella tradizione ayurvedica ed è un latte a base di curcuma, efficace per combattere ogni sorta di infiammazione, da quella alle articolazioni, fino al mal di testa e al mal di pancia.
Moon Milk, le variabili super potenti
Come tutte le cose che vengono importate dall’Oriente, nel mondo occidentale il Moon Milk si è trasformato in una vera e propria tendenza, con migliaia di foto caricate dagli utenti, con le loro creazioni dalle tonalità pastello: rosa, blu, verde e persino viola. Ma il latte e miele, vecchio rimedio della nonna, non era bianco?, verrebbe da pensare.
Sì, ma basta aggiungere qualche superfood per renderlo ancora più potente ed efficace: via libera, quindi, alla polvere di matcha o all’estratto di barbabietola, per potenziare gli antiossidanti, o agli estratti di lavanda o di rosa, per aumentare i livelli di serotonina, l’ormone del buonumore. E per chi fosse vegano, nessun problema a usare il latte di mandorla al posto di quello vaccino: gli effetti benefici sono i medesimi.
Ma il Moon Milk è davvero così miracoloso come dicono?
La nutrizionista Rhiannon Lambert, intervistata per The Indipendent, il quotidiano britannico online, ha rivelato che, come per la maggior parte delle tendenze wellness, tutto il clamore che circonda il Moon Milk potrebbe essere un abbaglio: “È fondamentale ricordare che come esseri umani siamo tutti diversi.
Quindi, mentre alcuni potrebbero effettivamente ritrovare un sonno ristoratore con una tazza di latte caldo e spezie, per altri questa potrebbe non avere alcun effetto. Certamente il Moon Milk può aiutare a rilassare, ma non è certo una bevanda miracolosa”.
La si può sempre provare, comunque: mal che vada, può rimanere una bella foto ricordo nel wall di Instagram.
