Considerare il minibasket soltanto uno sport per i più piccoli è un pensiero riduttivo. Dietro ogni gesto e movimento, ci sono strategie ed enigmi da risolvere. Ecco perché la mente è in continuo allenamento

 

Capacità di risolvere le difficoltà e strategie da elaborare. Credete che il minibasket comporti solo allenamento fisico? Niente di più sbagliato. Ne abbiamo parlato con Davide Losi, dirigente di MiniOlimpia a Milano nonché responsabile regionale minibasket FIP Lombardia e consigliere del direttivo nazionale. “L’invito è per le famiglie: avvicinate i bambini al minibasket perché apre la mente”. Un’opinione condivisa da Paolo Pichi, esperto della categoria Young di Focus On You.

Minibasket, un gioco sportivo e non uno sport

“E’ riservato ai bambini con un’età compresa tra i 5 e i 12 anni – divisi in categorie – che devono sviluppare alcune capacità in vista del settore giovanile. Attenzione però, parliamo soltanto di una base tecnica condivisa. E’ impensabile richiedere grandi cose, i piccoli atleti devono divertirsi e crescere attraverso il gioco. Anche perché il basket è uno sport poco naturale, bisogna allenarsi molto. Se ci viene lanciata una palla, l’istinto ci porta semplicemente a calciarla o a respingerla”.

In che modo è uno stimolo continuo per la mente?

Dal punto di vista cognitivo la componente è molto elevata. Il minibasket migliora la capacità di risolvere i problemi e di leggere le situazioni. Ci sono tanti problemi da risolvere in poco tempo: l’atleta deve fare scelte immediate, ed è per questo che mentalmente è sempre stimolato”.

I benefici a livello fisico

“Non tutti ne sono consapevoli, ma il minibasket è uno sport completo a livello motorio. Si scatta, si corre piano, si salta: i movimenti permettono di allenare bene le varie parti del corpo. L’unico rischio? Il peso della palla per i più piccoli, ma la Federazione ha pensato anche a questo”.

Come nasce il concetto di easybasket?

“La Federazione ha introdotto il concetto di “easybasket” con regole più semplificate rispetto a quelle del minibasket. E’ un modo per avvicinare i bambini a questo tipo di attività fisica: con una palla di 280gr è difficile farsi male.”

L’invito per i genitori

“Consiglio col cuore alle famiglie di iscrivere i bambini a un corso di minibasket perché apre la mente. Fate i genitori e abbiate fiducia nell’istruttore. Il MiniOlimpia offre regole anche ai genitori, invitati a comportarsi in un determinato modo sia in casa che in trasferta”.

Il progetto MiniOlimpia

“MiniOlimpia nasce 5 anni fa con l’obiettivo di far crescere i ragazzi, non di vincere. Poi i successi sono anche la conseguenza della giusta mentalità. Se a giugno abbiamo un bambino migliore rispetto all’ inizio dell’ anno, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. E’ un’esperienza particolare e non per tutti, visto che ci sono delle selezioni. Oltre ai campionati, facciamo i tornei fuori regione: i bambini imparano a dormire lontano da casa per due o tre giorni. Senza dimenticare le trasferte in aereo: aiutano l’autonomia e il distacco dai genitori. E infine, l’impegno nel sociale. Insieme a “Comunità Nuova” e all’Inter abbiamo organizzato una manifestazione speciale al Memoriale della Shoah-Binario 21, alla Stazione Centrale di Milano”.

Parola a Paolo Pichi, esperto Young di Focus On You

“Il basket, essendo uno sport di squadra, aiuta i bambini a sviluppare le capacità di relazione, delle quali le nuove generazioni difettano molto. Il minibasket è utile perché è uno strumento efficace per la crescita e la formazione dei bambini: sviluppa la creatività e la capacità di relazionarsi con la palla, i compagni e gli avversari, senza dimenticare agilità, resistenza ed esplosività. È fondamentale per lo sviluppo cognitivo: abitua a pensare, a reagire e a sviluppare coordinazione ed equilibrio, essendo uno sport di situazione. Inoltre, l’attività ludica favorisce l’emozione della scoperta e aiuta i bimbi ad accrescere la loro autostima”.

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